“La nostra rabbia era una furia scatenata da profonde ingiustizie. Soprusi che meritavano la nostra ira. E con quella rabbia abbiamo squarciato lo status quo”

Considerata la madre del movimento, Judith Heumann ha partecipato a quasi tutti i momenti cruciali della storia delle lotte per i diritti delle persone con disabilità e ancora oggi rimane un’instancabile attivista.

Judith è nata a Brooklyn nel 1947 da una coppia di immigrati ebrei tedeschi arrivati in America a metà degli anni ’30 per sfuggire alle persecuzioni razziali del nazismo. In quegli anni la poliomielite era una malattia comune e diffusa e Judith ne è colpita nel 1949: ad appena due anni perde la capacità di camminare.

Ci vuole poco prima che Judith vada a sbattere contro i muri che la società erge attorno alle persone con disabilità, quando i suoi genitori la iscrivono all’asilo il preside si rifiuta di accettarla nella sua scuola, sostenendo che la sua presenza nell’istituto costituisce un rischio. Per anni Judith viene istruita a casa mentre sua madre continua a lottare per il suo diritto di frequentare un istituto scolastico come tutti e finalmente nel 1961 Judith viene ammessa in una scuola superiore.

È però l’esperienza al Camp Jened, che frequenta ogni estate per nove anni, a formarla veramente. Camp Jened era un campo estivo aperto alle persone con disabilità, un posto in cui bambini, ragazzi e adulti potevano sperimentare quello che la società negava loro: una vita comunitaria e stimolante in cui crescere e confrontarsi con gli altri. Molti “Jenedians” sono poi diventati attivisti per i diritti civili.

Dopo la laurea nel 1969, negli anni ’70 Judith torna a Camp Jened come consulente e contemporaneamente continua a dedicarsi sempre di più all’attivismo, dopo le battaglie intraprese all’Università per rendere gli edifici e le aule più accessibili, Judith fa causa al New York Board of Education che si era rifiutato di darle l’abilitazione all’insegnamento, sostenendo che la sua condizione sarebbe stata pericolosa per lei e i suoi studenti in caso di incendio durante le ore di lezione, rendendo impossibili le normali procedure di evacuazione. Judith vince e diventa la prima insegnante dello stato di New York in sedia a rotelle.

Prende parte a manifestazioni e sit-in, partecipa alla fondazione di diversi gruppi e movimenti per i diritti civili delle persone con disabilità e nel frattempo continua a studiare.

Nel 1983 è co-fondatrice del World Institute on Disability, una delle prime organizzazioni internazionali per i diritti dei disabili fondata e guidata da persone con disabilità. Tra gli anni ’90 e i primi 2000 Judith lavora nell’Office of Special Education and Rehabilitation Services nell’amministrazione Clinton e poi presso la Banca Mondiale come prima consulente su disabilità e sviluppo.

Nel 2010, Heumann diventa la prima consigliera speciale sui diritti dei disabili per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ottenendo che i diritti dei disabili fossero uno dei punti nell’agenda del Dipartimento di Stato e ha spinto per una versione internazionale dell’Americans with Disabilities Act (ADA), la legge che proibisce la discriminazione abilista.

Judith ha girato il mondo, lottando per i diritti delle persone disabili in America e in ogni altro Paese, ha scritto libri e nel 2020 è stata protagonista di un film documentario – Crip Camp – che racconta l’esperienza di Camp Jened, chiuso nel 2009.

Dell’esperienza di Camp Jened ha raccontato: “Ci frequentavamo come farebbe chiunque altro senza disabilità, nuotavamo, giocavamo a baseball, ci dedicavamo all’arte e ai lavori manuali, ma soprattutto avevamo il tempo di dare spazio alle nostre voci… è stato un periodo liberatorio, potevamo essere noi stessi e questo è stato fondamentale per realizzare poi il nostro futuro”.

A più di settant’anni Judith continua a lottare e a difendere i diritti delle persone disabili.

Judith Heumann in una scena di “Crip Camp: A Disability Revolution” (HolLynn D’Lil)

Judith Heumann, al centro, ed altri attivisti fuori dalla White House nel 1977. (HolLin D’Lil “Becoming Real in 24 Days”)

Claudia

Palermitana, trentaqualcosenne. Lettrice da sempre, scrive di libri e fumetti in giro sulla rete. La collaborazione con From the Others è la sua prima esperienza nel mondo dell’attivismo. Praticamente innocua [cit.]

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