Io credo che gli afro-americani vedono la disabilità allo stesso modo nel quale qualsiasi altro la vede – [percepire le persone con disabilità come] prive di valore, senza cervello – senza realizzare che questo è lo stesso modo degli altri riguardo gli afro-americani. Questa convinzione cancella l’identità nera che loro condividono con le persone nere con disabilità, sia socialmente che culturalmente, perché l’esperienza disabile non è vista nello stesso contesto come qualcuno che è solo nero, e non disabile. A causa di questa visione miope, io come persona nera e disabile potrei non condividere la visione nel dialogo intellettuale come esclusiva nella sfera nera. In altre parole, io posso essere una o l’altra ma non entrambe
– Johnnie Lacy da Disability Studies Reader

Johnnie Lacy da Disability Studies Reader

Johnnie Lacy è stata un attivista nota per il proprio impegno per i diritti delle persone nere con disabilità e per il suo apporto all’Independent Movement. Lacy naque nel 1937 e durante la propria infanzia visse la segregazione razziale in Luisiana, nel sud degli Stati Uniti. Questo, fino all’età di dieci anni, quando si trasferì con la propria famiglia in California nel 1947.

All’età di diciannove anni contrasse la poliomielite che le causò la paralisi, per questo motivo iniziò ad utilizzare una sedia a rotelle. Da quel momento, incominciò a percepire la doppia discriminazione che riceveva in quanto persona nera e come persona con disabilità, in un periodo in cui il termine “intesezionalità” non era ancora stato coniano. Da una parte percepì l’esclusione da parte della comunità nera in quanto persona con disabilità e dall’altra il razzismo da parte delle persone con disabilità – in prevalenza caucasiche – essendo una persona di colore.

In seguito, Lacy decise di proseguire i propri studi presso la San Francisco State University con l’obiettivo di frequentare il corso di patologia linguistica, ma la sua iscrizione incontrò l’opposizione del direttore di dipartimento dell’università che non la riteneva in grado di frequentare i corsi a causa della sua disabilità. Nonostante la sua determinazione in questa battaglia per rivendicare il proprio diritto allo studio, a Lacy fu infine permesso solo di frequentare le lezioni, ma non di ottenere la laurea.

In un’intervista del 1998, riguardo alla vicenda, Lacy dichiarò:

il mio primo e ultimo colpo per lui [il direttore di dipartimento] era che se fossi solo una donna, non avrebbe potuto farmi questo; se fossi solo una persona di colore, non sarebbe in grado di farmi questo; […] l’unico modo in cui può trarre questo ingiusto vantaggio per me è perché ho una disabilità.” 

Lacy dopo gli studi continuò la propria battaglia per i diritti delle persone nere con disabilità, in particolare per il diritto alla vita indipendente. Per questo nel 1981, Lacy fu tra le persone che fondarono il Berkeley Center for Independent Living (TheCIL) in California. Più tardi fu per più di un decennio la direttrice del Community Resources for Independent Living (CRIL), un’organizzazione no-profit ad Hayward per persone con disabilità che vivevano nel sud dello stato della contea di Alameda. Mentre lavorava presso il CRIL, Lacy lavorò per molte organizzazioni come: la California Attorney General’s Commission on Disability, la Hayward’s Commission on Personnel and Affirmative Action e il Mayor’s Disability Council for the City and Country of San Francisco. Lacy si impegnò per gran parte della propria vita ad educare le persone nere ad evitare atteggiamenti abilisti nei confronti delle persone con disabilità della comunità e alle persone con disabilità ad abbattere i pregiudizi razziali verso le persone nere con disabilità. 

Lacy morì nel 2010 e viene oggi ricordata – specialmente in occasione del Black History Month – non solo per il suo attivismo verso i diritti delle persone con disabilità, ma anche per il suo contributo all’interno della comunità nera. 

Johnnie Lacy al centro per Vita Indipendente di Berkley 1975 (Ken Stein Photo)

Johnnie Lacy al centro per Vita Indipendente di Berkley 1975 (Ken Stein Photo)

Paola

Penso troppo, ascolto molto e leggo abbastanza. Perennemente introversa ed immersa tra politica e sociologia. From The Others è lo spazio di libertà dalla frustrazione di non poter parlare nella vita di tutti i giorni di disabilità. 

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